Premiati i lavori degli studenti di: Lumsa, Fisioterapia, Aristosseno e Battaglini
Michela Distante e Sabrina Zurlo (Lumsa) Antonella Laddaga (Corso di laurea in Fisioterapia) Savino De Feo (Aristosseno) e Francesca Ungaro (Battaglini) sono i 5 studenti che hanno vinto la X edizione del concorso in memoria di mons. Guglielmo Motolese, realizzato dalla Fondazione Cittadella della Carità.
I giovani del territorio si sono espressi sulle tracce “La famiglia cambia: anziani e giovani patto tra generazioni” e “La fragilità degli anziani, sovvenire e sostenere, per una società dell’accoglienza”.
Sono intervenuti il Comandante Comando Marittimo Sud Salvatore Vitiello, il questore Giuseppe Bellassai, l’Assessore regionale allo Sviluppo economico Cosimo Borraccino, la consigliera provinciale Sabrina Pontrelli ed i consiglieri comunali Carmen Galluzzo Motolese e Michele De Martino. E poi amici, studenti e dipendenti della struttura.
Il Presidente Salvatore Sibilla ha ricordato le finalità del concorso: esprimere la propria riflessione sulle tracce di grande attualità e ricordare la figura del fondatore della Cittadella, che ha lasciato alla Città la sua ultima grande opera, la Cittadella. “Le abitudini familiari si sono modificate nel tempo, in conseguenza di una profonda trasformazione sociologica del nostro Paese. Il cambiamento porta in sé una rigenerazione e noi abbiamo voluto, con gli input forniti ai ragazzi, comprendere meglio quale è la loro visione di accoglienza, fragilità e rapporti intergenerazionali. In questo mons. Motolese ci ha insegnato molto”.
La commissione era composta da Maria Silvestrini, vice presidente della Fondazione, don Francesco Maranò, responsabile dell’ufficio Diocesano di pastorale giovanile e da Domenico Palmiotti, giornalista.
Mons. Marco Gerardo ha delineato la figura di mons. Motolese, sottolineando non solo i grandi tratti pastorali che ne hanno caratterizzato il cammino, ma anche aneddoti privati della sua lunga vita.
Tutta l’attività del concorso è realizzata in collaborazione con ’Arcidiocesi di Taranto e rientra nelle manifestazioni dedicate al Santo Patrono .
L’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro ha espresso importanti riflessioni. “Questo concorso è di grande importanza per i nostri giovani e ragazzi, perché riprende il Magistero di questo grande pastore che illumina aspetti importanti della vita , uno di questi è il rapporto tra generazioni perché è di grande importanza comunicare la saggezza accumulata nell’esperienza degli adulti e degli anziani alle nuove generazioni e d’altro lato, per le generazioni più adulte, imparare dalla spinta verso la novità, la crescita, il percorso di nuovi sentieri. Il rapporto tra le generazioni mette in evidenza l’aspetto dell’accoglienza reciproca e delle varie categorie presenti nella società, e poi vorrei mettere in evidenza un aspetto particolare è cioè che gli anziani e gli adulti nel corso della loro vita hanno accumulato e hanno dei conti in banca o eredità. Non bisogna aspettare di far testamento per mettere in azione questi patrimoni conquistati con fatica e sudore, mettiamoli subito a disposizione dei nostri giovani perché mettano su imprese e start up; il patrimonio deve essere scambiato a livello intergenerazionale, per permettere uno sviluppo qui nel sud per i nostri giovani e per favorire un dialogo tra le generazioni”.
La Fondazione ha ringraziato, per il lavoro di accompagnamento degli studenti, i professori presenti: Marinella Sibilla per la Lumsa, Patrizia Uzzi per Fisioterapia (Professioni Sanitarie), Mariangela Turco per il Battaglini e Lucia Schiavone dell’Aristosseno, accompagnata dal dirigente Salvatore Marzo.